LO YOGA PER LA CORSA

Sono sempre di più i podisti che frequentano corsi di yoga per imparare le posizioni di questa antichissima disciplina che più si adattano alla corsa. A prescindere dal tipo di distanze che si percorrono e dalle specialità nelle quali ci si sta allenando, lo yoga viene in aiuto dell'atleta che voglia avere una consapevolezza più profonda del proprio corpo. Prima e dopo la corsa alcune "asana" (le pose dello yoga) aiutano infatti a controllare la postura, potenziare e allungare i muscoli, aumentare l'equilibrio, rinforzare e rendere più elastiche le articolazioni, allentare lo stress, controllare le emozioni e il respiro purgando al contempo le tossine e le tensioni accumulate non solo durante l'allenamento ma anche durante l'intera giornata. Perché lo yoga lavora non solo a livello fisico ma anche sul piano mentale e se vogliamo spirituale.

Del resto la stessa disciplina è applicata a svariati ambiti. Testimone della duttilità dello yoga l'adozione di tale pratica da parte di diversi uffici che hanno inserito brevi routine di esercizi da alternare durante l'orario lavorativo. Anche soltanto 5 minuti al giorno di yoga favorirebbero infatti la concentrazione e il rilascio di stress, aiutando a prevenire i temibili "disturbi da scrivania" come problemi articolari e dolori alla schiena. In fin dei conti la corsa potrebbe essere interpretata come una meditazione prolungata nel quale l'atleta andando al limite della propria resistenza fisica testa il suo corpo e la sua psiche. Alcuni studiosi ritengono che le asana dello yoga siano un toccasana per i fastidi alla schiena e la lassità dei tendini e aiutino a prevenire gli infortuni. Soprattutto con l'avanzare dell'età i podisti sperimentano sul proprio corpo l'usura dei movimenti ripetitivi che molto spesso possono portare a lunghi periodi di stop, evitabili grazie ad una routine di allungamento che, prendendo spunto da quest'antica pratica, può regalare longevità al corridore professionista e amatoriale.

Quali sono dunque le posizioni consigliate per la corsa. Le asana che consigliamo di seguito, da eseguire entro i 2 minuti a figura (circa 10 minuti totali), rappresentano una catena di esercizi da effettuare prima e dopo la corsa, utili in linea generale per lo stretching prima dell'allenamento e atte a riequilibrare le energie al termine della sessione di corsa.

Vajrasana conosciuta anche come posizione del diamante, è una delle posture più semplici dello yoga. Ci si siede in ginocchio a terra. Le mani con i palmi rivolti a terra sono aperte al di sopra del ginocchio. Ci si concentra sulla respirazione profonda, la tecnica da utilizzare è quella del "sette" (sette secondi di inspirazione e sette secondi di espirazione immaginando l'energia che entra dalla terra ispirando e la negatività che si libera dalle estremità del corpo espirando).

La Uttanasana, una posizione che stimola la schiena (detta anche pinza in piedi) che aiuta a rilassare tutto l'apparato posteriore del corpo. Il trucco in questa posizione consiste nel lasciare andare il peso della testa e del corpo in avanti senza spingere. La posizione va mantenuta finché non si arrivi ad un livello di tensione stabile e sostenibile.

Kurmasana è una posizione che si rifà alla postura della tartaruga (kurma, tartaruga e asana postura). Le gambe sono chiuse a farfalla e il busto si piega in avanti allontanando leggermente i piedi dall'inguine. Questa posizione, oltre a lavorare sull'interno coscia, distende i muscoli della colonna vertebrale e il collo.

L'Adho mukha svanasana è la posizione del cane che guarda a testa in giù. Oltre ad allungare la schiena questa postura fortifica gambe e braccia e allunga profondamente adduttori, glutei e cuffia del rotatore.

Gomukhasana letteralmente posizione del muso di vacca è una posizione ideale per lavorare sull'elasticità di braccia, gambe e busto. Partendo da una posizione a gambe incrociate, si sovrappongono le ginocchia, avvicinando i piedi alle anche. Bisogna cercare di restare seduti sui glutei e di non perdere l'equilibrio allungando i muscoli della schiena. Se non si riesce ad allacciare le mani dietro la schiena è possibile utilizzare una corda o un pezzo di tessuto da tenere tra le mani cercando di raggiungere il massimo allungamento mantenendo il capo allineato con la colonna vertebrale. Ripetere l'esercizio per entrambi i lati.