IL PENSIERO POSITIVO

Il pensiero positivo, prima ancora di essere una tecnica di preparazione mentale è una filosofia di vita. Bisogna capire qual è la propria predisposizione iniziale a "pensare positivo", come si vivono gli eventi positivi e quelli negativi; è bene cercare ciò che c'è di positivo in noi e "tirarlo fuori". E' un allenamento continuo: spostare il negativo, vedere il positivo, stoppare i pensieri neri, far avanzare solo quelli chiari. Man mano lo sforzo diventa naturale..

Tanto si è scritto sui benefici effetti della corsa a livello fisico e psicologico, ma si è parlato poco di quello che può succedere correndo. Forse non si è mai sottolineato abbastanza il fatto che il running sia un ottimo esercizio del pensiero sviluppando la capacità di riflessione, la fantasia, la creatività, molte conoscenze su di sé. Spesso i podisti, mentre corrono, sono consapevoli di attuare un dialogo con sé stessi e generalmente viene considerato che parole, frasi o immagini positive possono svolgere una funzione positiva sulla percezione di efficacia che l'atleta ha di sé stesso in una determinata situazione sportiva. In effetti è ragionevole pensare che struttura e contenuti di specifici pensieri influenzino le prestazione più di altri; la procedura consiste nel definire una parola simbolica, o dei veri e propri "ritornelli positivi" annotarli, cercare di visualizzarli, di farli "propri"e tenerli in mente.

I "promemoria psicologici" consistono dunque in parole-chiave ("gamba-leggerezza" " spalle- scioltezza" "piedi-velocità").. la cui funzione è quella di richiamare sensazioni associate a ciò che si intende pensare, sentire, fare, che possono aiutarti a rimanere concentrato. I "ritornelli positivi"possono costituire la tua motivazione interiore nei momenti di maggior necessità. Il self-talk viene quindi suggerito attraverso "parole-stimolo" o "frasi positive", ogni volta che vi si pone attenzione, verranno sperimentati i pensieri e le azioni associate allo stato che si vuole raggiungere. Trovare un "promemoria psicologico" non è difficile; il segreto è sceglierlo perfettamente adatto a te, devi sapere ciò che funziona meglio per te, un modo per sviluppare il tuo "tifo" interiore ricordando i pensieri che attraversano la tua mente quando corri bene, quando "quel giorno,tutto, ha funzionato al meglio". La ripetizione di due parole o di "ritornelli positivi" può diventare parte del tuo ritmo di corsa. Quanto più saranno ripetute ed intense le sensazioni che si associano al simbolo, tanto più quest'ultimo sarà un efficiente promemoria.

ECCO ALCUNI "RITORNELLI POSITIVI" CHE HANNO DATO LA CARICA...

Deena Kastor, Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004, un personale di 2:19'36"sulla maratona "Oggi fai vedere chi sei" "Vai più veloce" "Dacci dentro","frasi così potenti che le ho ripetute a me stessa per tutta la gara."

Bill Rodgers, uno dei più grandi maratoneti del passato, vincitore di 4 New York e 5 Boston, durante la White Rock Marathon 2006 si è girato verso il suo compagno di corsa e gli ha urlato "Spietati da adesso in poi!". Ha stabilito il suo primato stagionale.

Marco De Gasperi, pluricampione mondiale ed europeo di corsa in montagna. Quando ha un avversario da staccare o da agguantare si da la carica dicendosi " Lui è più stanco di me, lui è più stanco di me".

Lucilla Andreucci, Vincitrice di maratone come Venezia, Milano, Vienna, durante le gare per non cedere alla fatica che si fa sentire e continuare a inseguire la vittoria segue solo il filo dei pensieri " ancora un metro, ancora un metro.."

Mario Scapini, mezzofondista italiano affida i suoi finali di gara a due diverse frasi: " Dai che è finita". " Dai che non ti prende, non ti prende.".

Articolo di CLAUDIA CARMINATI  SITO WEB